Classificazione diamanti

La guida completa alla classificazione diamanti utile per identificare immediatamente le proprietà del tuo diamante e capirne l'effettivo valore.

La classificazione diamanti, anche ricercata come diamanti classificazione, è una procedura che permette di identificare i diamanti sulla base di una serie di caratteristiche fisiche e quindi catalogarli assegnandoli ad una specifica categoria di appartenenza.
Si tratta di un'operazione svolta in più riprese successive a seconda dello stato in cui si trova il diamante ossia grezzo o lavorato.
Il diamante grezzo corrisponde alla pietra preziosa nello stato in cui è stata rivenuta all'interno del giacimento minerario di provenienza: il diamante grezzo subisce una prima classificazione solitamente espletata dalle organizzazioni che si occupano della sua collocazione come per esempio la Diamond Trading Company (DTC) che è l'organizzazione internazionale creata dal gruppo DeBeers che copre circa il 75% della produzione diamantifera mondiale.

Chiaramente il diamante grezzo subisce una lavorazione che porta ad una trasformazione della pietra preziosa che approda così al suo aspetto finale: operatori professionali attribuiscono quindi la classificazione definitiva del diamante che circolerà sul mercato.

Classificazione dei diamanti: la regola delle 4C

Chi classifica diamanti non lo fa a sentimento ma segue un approccio scientifico basato sulle caratteristiche fisiche di queste pietre preziose per poter assegnare correttamente la categoria diamanti più idonea.
Tale classificazione punta a inserire la pietra preziosa in fase di valutazione all'interno di una tabella diamanti secondo la cosiddetta regola delle 4C.
Questa regola viene chiamata così perché fa riferimento a quattro variabili che ogni diamante possiede, in misura differente, e che iniziano con la lettera C: carat (peso), colour (colore), clarity (purezza) e cut (taglio).
Quindi è evidente che vi siano diversi tipi di diamanti e che ciascuno di essi possa avere peso, colore, purezza e taglio variabili.
Sulla base delle combinazioni possibili fra queste caratteristiche il diamante avrà un valore più o meno elevato: tale valore è esplicitato, convenzionalmente, in una speciale tabella diamanti che assume il ruolo di un vero e proprio listino riconosciuto internazionalmente ossia il Rapaport Diamond Report.
Vediamo ora le caratteristiche che determinano la classificazione diamanti.

Il carato nei diamanti: la prima delle 4C determina il peso della pietra preziosa

Il carato è l'unità di misura relativa al peso dei diamanti: non va confusa con il carato dell'oro che non ha alcuna correlazione.
Il carato, nel mondo diamantifero, equivale a 0,20 grammi ed è abbreviato dalla sigla ct: sembra un'inezia ma si tratta di una misura idonea anche perché i diamanti possono essere misurati fino al centesimo di carato ossia 0,002 grammi!
Ecco perché è bene evidenziare che nelle pietre più piccole si utilizza un subunità di misura chiamato punto: un punto equivale a 0,01 carato ossia 0,002 grammi.
Se un diamante pesa 50 punti significa che il suo peso è pari a 0,50 carati ossia 0,1 grammi.

Più carati ha un diamante e più un diamante è di valore? Non necessariamente.
Infatti se è vero che diamanti più pesanti, a parità delle altre caratteristiche, hanno un valore più significativo è anche vero che risulteranno meno facilmente rivendibili e quindi, in proporzione, il loro valore potrebbe essere meno elevato se si avesse il medesimo peso in diamanti ma formato da pietre preziose più piccole.
Allo stesso modo, se un diamante ad elevata caratura non ha altre caratteristiche fisiche di rilievo e, anzi, presenta un colore spento e una purezza piuttosto bassa, il suo valore sarà sensibilmente inferiore ad un diamante più piccolo.

Colori diamanti scala: la seconda delle 4C è il colore

Il colore di un diamante impatta significativamente sul suo valore: è probabilmente una delle caratteristiche che più influenza la sua rivendibilità perché è determina la resa visiva della pietra preziosa.
I diamanti possono variare grandemente in termini cromatici tanto che è stata elaborata una scala di colori dei diamanti che va dalla lettera D alla lettera Z.

La lettera D nella scala cromatica dei diamanti indica un colore bianco eccezionale superiore mentre la lettera Z indica un colore giallo modesto: ogni lettera dell'alfabeto intermedia presenta una perdita di qualità cromatica rispetto alla lettera precedente degradando dal bianco purissimo ad una tonalità gialla.
Inutile dire che diamanti classificati cromaticamente con la lettera D risultano decisamente più appetibili e più costosi.

Nel dettaglio si ha questa ripartizione in funzione della lettera assegnata:

D, E, F: dove D è migliore di F, il diamante è incolore.

G, H, I, J: dove G è migliore di J, il diamante è quasi incolore.

K, L, M: dove K è migliore di M, il diamante è giallo pallido.

N, O, P, Q, R: dove N è migliore di R, il diamante è giallo molto chiaro.

S, T, U, V, W, X, Y, Z: dove S è migliore di Z, il diamante è giallo chiaro.

La tabella della classificazione diamanti
La classificazione diamanti avviene tramite l'individuazione di quattro variabili caratteristiche presenti in ciascun diamante e ordinabili in quella che è nota come classificazione diamanti tabella.

Tabella purezza diamanti: la terza delle 4C è la purezza

La purezza, o clarity in lingua inglese, è una caratteristica molto importante perché indica quanto il diamante è puro, ossia se sono presenti delle impurità o delle imperfezioni.
Le impurità si manifestano all'interno del diamante e, in gergo tecnico, sono chiamate anche inclusioni.
Al contrario le imperfezioni sono scalfiture o lesioni superificiali.
A seconda delle impurità presenti esiste una purezza diamanti tabella che ordina una serie di diciture partendo dal valore IF (Internally Flawless), che corrisponde all'assenza di impurità e imperfezioni, al valore I1 (Imperfect) che mostra impurità e imperfezioni visibili ad occhio nudo.

Nel dettaglio si ha questa ripartizione in funzione della sigle attribuite a ciascun diamante analizzato a 10 ingrandimenti:

Internally Flawless (IF): non ci sono inclusioni visibili.

Very, Very Slightly Included (VVS1 e VVS2): lievi inclusioni difficili da vedere per un selezionatore esperto.

Very Slightly Included (VS1 e VS2): inclusioni osservabili con sforzo.

Slightly Included (SI1 e SI2): inclusioni evidenti.

Included (I1, I2 e I3): inclusioni evidenti che possono influenzare trasparenza e brillantezza del diamante.

Il taglio dei diamanti: la quarta C dipendente dal fattore umano

Il taglio è una caratteristica tipica del diamante lavorato e fa riferimento all'aspetto del diamante: si tratta dell'unico fattore delle 4C interamente determinato dall'azione dell'uomo ed è la proprietà che è responsabile della qualità e della brillantezza della pietra preziosa.
Il taglio è influenzato da tre fattori:

1) Precisione del taglio: corrisponde al modo in cui le dimensioni e gli angoli si relazionano alle parti del diamante.

2) Simmetria: determina come le faccette del diamante si allineano e si intersecano.

3) Politura: evidenzia la qualità della finitura superficiale del diamante, i dettagli e il posizionamento delle faccette.

Sulla base di questi fattori vengono assegnati dei criteri di valutazione dal migliore al peggiore:

Excellent (Eccellente): il diamante riflette quasi tutta la luce che entra nella pietra restituendo il massimo di fuoco e brillantezza.

Very Good (Molto buono): il diamante riflette quasi tutta la luce che entra nella pietra restituendo fuoco e brillantezza molto buoni, in condizione di luce normali è simile al taglio eccellente.

Good (Buono): il diamante riflette la maggior parte della luce che entra nella pietra restituendo fuoco e brillantezza buoni.

Fair (Mediocre): il diamante riflette parte della luce che entra nella pietra perché buona parte esce lateralmente o dalle estremità restituendo fuoco e brillantezza mediocri.

Poor (Scarso): il diamante riflette parte della luce che entra nella pietra perché la maggior parte esce lateralmente o dalle estremità restituendo fuoco e brillantezza scadenti ed un aspetto spento e senza vita.

Inoltre va considerato che il taglio viene effettuato secondo specifiche forme in funzione della destinazione d'uso del diamante e della moda del tempo.
Tra le principali forme che un diamante tagliato può assumere vi sono quelle: tonda, a cuscino, a smeraldo, a pera, a cuore, a marchese, a baguette, ovale, radiante e a principessa.

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